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Sostenibilità aziendale: scenario attuale e soluzioni

Capgemini
Feb 2, 2024

Far crescere il proprio business, creare valore, avere ambizioni raggiungibili nel breve e nel lungo periodo. Questi propositi accomunano gran parte delle aziende. Per raggiungere questi obiettivi è necessario intraprendere un percorso di sostenibilità aziendale.

Ma cosa si intende per sostenibilità aziendale? Potremmo definirla un nuovo modello aziendale che considera altrettanto importanti redditività e sviluppo sostenibile.

In questo articolo “fotografiamo” lo stato attuale della sostenibilità aziendale e vediamo quali sono le soluzioni che Capgemini propone alle organizzazioni per rispondere all’emergenza del cambiamento climatico.

ESG: unità di misura della sostenibilità aziendale

I pilastri della sostenibilità aziendale sono racchiusi nell’indice ESG. L’acronimo sta per Environmental, Social e Governance.

Esploriamo i 3 principi della sostenibilità aziendale:

  • Environmental ossia la sostenibilità ambientale. Rientrano in questo ambito tutte le scelte aziendali che puntano a ridurre gli impatti ambientali dei processi produttivi e dei prodotti e servizi quali le emissioni climalteranti, il consumo di acqua, la perdita della biodiversità, la gestione dei rifiuti.
  • Social può essere tradotto con sostenibilità sociale. Le aziende sostenibili, infatti, hanno un impatto positivo sul territorio e sul tessuto sociale, rispettano i diritti dei lavoratori e promuovono l’uguaglianza e il benessere delle persone assicurando la crescita economica delle comunità locali.
  • Governance è l’ambito delle scelte etiche aziendali come gli investimenti nella ricerca, la crescita professionale basata su meritocrazia, le politiche di diversity & inclusion, la composizione del consiglio di amministrazione, il contrasto a ogni forma di corruzione, l’etica retributiva.

Oggi le aziende devono tenere in considerazione gli indicatori ESG anche alla luce di una sfida oggettiva: le risorse del pianeta sono limitate.

Sostenibilità come performance aziendale

Gestire le aspettative degli stakeholder, nell’ambito della sostenibilità aziendale, assicura alle organizzazioni prestazioni avanzate di business e la conseguente crescita del proprio valore nei mercati finanziari. Per fare in modo che le organizzazioni possano perseguire le proprie strategie di sostenibilità contenendone i costi, Capgemini ha realizzato un modello chiamato “sistema aperto”. Il sistema tiene conto dei 7 elementi da tenere in considerazione quando si parla di sostenibilità ambientale:

  1. La normativa: conoscerla e adottarla in anticipo, rispetto ai competitor, permette di beneficiare di incentivi economici e conquistare posizioni strategiche sul mercato.
  2. I dipendenti: diffondere una cultura aziendale incentrata sulla sostenibilità e uno scopo comune aumenta la loro produttività e attrae i nuovi talenti.
  3. Brand Reputation: curare la reputazione dell’azienda fa aumentare la fiducia degli investitori e del mercato.
  4. Collettività: tenere conto della protezione dell’ambiente e del conseguente benessere delle persone significa risolvere i contrasti con la comunità locale e globale e conservare per le prossime generazioni l’ambiente e le sue risorse.
  5. Supply Chain: ottimizzare il rapporto con la supply chain permette di affrontare le scelte operative per il raggiungimento di obiettivi di sostenibilità in una visione di sistema.
  6. Clienti: proporre al mercato prodotti e servizi innovativi ed ecosostenibili aumenta la fidelizzazione del cliente.
  7. Innovazione: la ricerca delle opzioni tecnologiche innovative è lo strumento che consente alle aziende di perseguire gli obiettivi di miglioramento della sostenibilità con il contenimento dei costi nel medio e lungo periodo sull’intera catena del valore.

Sostenibilità aziendale: il report Capgemini 2023

I modelli di business stanno cambiando. Rispetto al 2022, nel 2023 è triplicata la percentuale dei dirigenti che riconosce l’importanza della sostenibilità aziendale. Non si registrano ancora investimenti adeguati, ma un cambio di mentalità che presto porterà ad azioni concrete.

I dati del report del Capgemini Research Institute A World in Balance 2023 parlano chiaro: i vertici che considerano le iniziative di sostenibilità solo un onere finanziario sono scesi dal 53% al 22%. Tanto che il 57% delle imprese ha ridefinito il modello operativo per renderlo più sostenibile.

Il trend è positivo, ma mancano ancora investimenti adeguati per vedere davvero un impatto sul cambiamento climatico. Nel 2023, infatti, l’investimento medio annuo in iniziative sostenibili è cresciuto solo dello 0,01% rispetto al 2022.

Le aziende non riescono ancora a soddisfare i requisiti del Corporate Sustainability Reporting Directive dell’Unione Europea che punta alle emissioni zero entro il 2050.

Le organizzazioni faticano soprattutto nella misurazione delle emissioni Scope 1, Scope 2 e Scope 3. Per la raccolta di queste ultime, la percentuale delle imprese che riescono a registrarle, nel 2023, è scesa dal 60% al 51%.

Capgemini: offerte di sostenibilità aziendale

Capgemini ha strutturato offerte per aiutare concretamente le organizzazioni a investire nella cultura della sostenibilità ambientale.

Il percorso di Capgemini prevede 3 fasi distinte che soddisfano diverse esigenze di un’azienda:

  1. Strategia e governance
  2. Misurazione e report
  3. Azioni su processi e prodotti

Ogni fase prevede al suo interno diverse attività.

Nella prima fase troviamo la definizione di una strategia di sostenibilità e di una governance. Capgemini in questa fase accompagna le organizzazioni ad accelerare la sostenibilità. Un team specializzato supportale aziende nell’identificare nuovi modelli di business per una trasformazione realmente sostenibile. In questa prima fase, quindi, si lavora per attuare all’interno dell’azienda un cambiamento culturale che porterà nel tempo un valore tangibile, sia per l’organizzazione sia per il pianeta. Capgemini supporta l’azienda nell’attivare le leve interne necessarie alla crescita di una consapevolezza aziendale e alla determinazione di nuovi ruoli e responsabilità. La sostenibilità impone alle aziende di confrontarsi con una nuova sfida. Le  aziende sono ormai consapevoli che alcuni temi non possono più mancare nelle loro agende di sostenibilità, ad esempio: circular economy, sustainable design, misurazione e analisi dei dati, waste e water stewardship e biodiversità, etica sociale. Le roadmap di sostenibilità indirizzeranno un campo di azione sempre più ampio e sfidante.

Nella fase dedicata alla misurazione e alla reportistica, Capgemini accompagna le aziende nel monitorare i progressi delle proprie azioni e a identificare le opportunità ESG. In questo modo assicura una comunicazione trasparente, attraverso i processi di rendicontazione previsti dalle normative quali la CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive), nei confronti dei propri stakeholder (consumatori, azionisti, istituzioni finanziarie e organismi di regolamentazione).

In questa fase l’accuratezza del dato raccolto e l’utilizzo di tecnologie innovative quali l’AI per la sua analisi critica consente alle aziende di individuare baseline rappresentative dell’attuale impronta di sostenibilità e i temi di materialità prioritari. Il rispetto dei requisiti della CSRD indirizza le aziende verso la digitalizzazione dei dati e delle informazioni e verso un’analisi di doppia materialità dei temi tenendo conto dell’elemento economico-finanziario. Questa metodologia consentirà di valutare positivamente anche le azioni di sostenibilità in ambito di supply chain che consentono alle aziende di mitigare i rischi geopolitici.

Nella fase delle azioni, Capgemini studia il miglioramento dei prodotti collocati sul mercato analizzandone il ciclo di vita del prodotto, le azioni necessarie per rispondere alle sempre maggiori e sfidanti normative per contenere il loro impatto ambientale che influenzano la commercializzano e i costi di produzione. Questa fase è fondamentale per ottenere un vantaggio competitivo sul mercato attraverso un minore impatto di CO2, la circolarità dei materiali e l’uso di brevetti tecnologici. Il supporto di Capgemini si estende anche alle attività di Sustainable Operations, Manufacturing & Supply Chain, nelle quali si studia e si analizza l’azienda per guidarla concretamente attraverso la transizione ecosostenibile. Il team esamina gli approvvigionamenti, l’efficiente utilizzo delle risorse energetiche e dei materiali critici, l’ottimizzazione dei trasporti, la gestione dei rifiuti e l’uso della risorsa idrica, l’impatto sulla biodiversità e la mitigazione dei rischi climatico-territoriali.

Inoltre, come si può appurare dal report The eco-digital era™: the dual transition to a sustainable and digital economy sviluppato dal Capgemini Research Institute in collaborazione con il Digital Value Lab al Digital Data Design Institute di Harvard, le organizzazioni hanno compreso come l’impiego delle tecnologie digitali aumenti l’efficienza operativa e riduca i costi, consentendo di reindirizzare i fondi verso iniziative innovative, progressi tecnologici e sostenibilità. Le tecnologie digitali rappresentano quindi un catalizzatore e acceleratore per la transizione verso un’era eco-digitale™ e modelli di business sostenibili realizzati grazie a IT for Green e Green IT.

Il modello di Capgemini lavora per creare un impatto positivo sul pianeta, contemperando le esigenze di generare profitti aziendali.

Climate tech: soluzioni di sostenibilità aziendale

Le climate tech, ossia le tecnologie progettate per affrontare il cambiamento climatico, possono aiutare le aziende a ridurre i loro agenti inquinanti e a rispettare gli sfidanti obiettivi ESG. Le climate technologies svolgono un ruolo fondamentale soprattutto nel processo di decarbonizzazione aziendale.

Il report del Capgemini Research Institute Climate tech: Harnessing the power of technology for a sustainable future ha individuato le principali tecnologie che sostengono la sostenibilità aziendale e ambientale. Eccole.

Solare, eolico e fotovoltaico

Le energie rinnovabili sono il pilastro della decarbonizzazione, queste tecnologie contribuiranno per il 25% alla riduzione delle emissioni nel settore energetico entro il 2050. Dal punto di vista economico finalmente queste tecnologie sono convenienti. Dal 2010 al 2020, c’è stata una riduzione del costo dell’energia rinnovabile del 68%: l’energia eolica onshore è scesa del 56%, quella offshore del 46%. Le energie rinnovabili stanno diventando la prima scelta di Paesi e aziende.

Veicoli elettrici

I veicoli alimentati da elettricità a basse emissioni di carbonio sono fino a 4 volte più efficienti dei veicoli con motore a combustione. Secondo le stime dell’International Energy Agency, l’utilizzo di auto elettriche e biocarburanti ridurranno del 16% le emissioni globali entro il 2050. Le auto elettriche sono il futuro, tanto che le case automobilistiche prevedono di costruire 54 milioni di veicoli elettrici entro il 2030, che rappresenteranno oltre il 50% della produzione totale di veicoli. Un investimento totale che arriverà a 1,2 trilioni di dollari.

Pompe di calore

Il riscaldamento degli edifici rappresenta il 10% delle emissioni di CO2 a livello globale. Per abbassare questa soglia, le aziende possono sostituire le caldaie a gas con pompe di calore alimentate da elettricità a basse emissioni di carbonio. Questa soluzione ridurrebbe le emissioni globali di CO2 di almeno 500 milioni di tonnellate entro il 2030, una quantità di emissioni equivalenti a quelle annuali prodotte da tutte le automobili oggi in Europa.

Carburanti alternativi (Sustainable Aviation Fuel)

Il settore dell’aviazione rappresenta il 2,5 delle emissioni globali, settore complesso da elettrificare. L’uso del carburante per l’aviazione sostenibile (SAF) è una colonna portante del processo di decarbonizzazione. Secondo L’International Transport Association (IATA) il SAF porterebbe alla riduzione dell’80% delle emissioni rispetto ai carburanti tradizionali. Questo consente di raggiungere le emissioni nette zero entro il 2050.

Carbon Capture, Utilization and Storage (CCUS)

Per alcuni settori, come quello del cemento, le tecnologie CCUS possono avere un ruolo cruciale. Nel settore del cemento, ad esempio, circa la metà delle emissioni di CO2 sono prodotte dal processo chimico della produzione. Queste emissioni sono difficili da eliminare, ma il CCUS riesce a diminuirle.

Low-carbon hydrogen

Nei settori dell’acciaio, della raffinazione, dei fertilizzanti e della chimica, l’idrogeno a basso tenore di carbonio potrebbe contribuire per il 10% alla riduzione delle emissioni entro il 2050.

Tutti i dati esposti mostrano che la sostenibilità ambientale e quella aziendale sono perfettamente sovrapponibili: non è più possibile scindere l’impatto ambientale da quello economico.