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Si prevede che l’economia eco-digitale raddoppierà nei prossimi cinque anni, raggiungendo quasi 33.000 miliardi di dollari

01 feb 2024

Quasi otto organizzazioni su dieci dichiarano che stanno sperimentando una duplice transizione verso un mondo più digitale e sostenibile, ma hanno finora sfruttato solo il 25% circa del potenziale complessivo della tecnologia

Milano, 1° febbraio 2024 – Il potenziale inutilizzato delle tecnologie digitali è immenso e secondo le previsioni la transizione verso un’economia eco-digitale[1], guidata dal digitale e dalla sostenibilità, è destinata a raddoppiare entro il 2028. È quanto emerge dall’ultimo report del Capgemini Research Institute, “The Eco-Digital Era™: The dual transition to a sustainable and digital economy”, elaborato in collaborazione con il Digital Value Lab del Digital Data Design Institute di Harvard. Secondo il report, negli ultimi cinque anni l’implementazione delle tecnologie digitali ha consentito alle organizzazioni di ridurre il consumo energetico di quasi un quarto e le emissioni di gas serra (GHG) del 21%. In questa nuova era caratterizzata da una duplice transizione verso un’economia in grado di offrire non solo valore economico, ma anche ambientale e sociale, una maggiore adozione del digitale stimolerà la crescita economica mettendo al centro la sostenibilità.

Più collaborativa e legata alle piattforme, l’era eco-digitale™ sta dando vita a nuovi modelli di business e flussi di ricavi, nonché a una maggiore efficienza dei costi, grazie all’utilizzo di dati, cloud, ecosistemi collaborativi e prodotti e servizi connessi. Secondo il report, sette organizzazioni su 10 concordano sul fatto che i business model orientati al digitale diventeranno un fattore determinante per la crescita dei ricavi nei prossimi tre-cinque anni. Inoltre, il 60% si aspetta che i business model orientati al digitale generino maggiori ricavi rispetto a quelli tradizionali.

“Nell’era eco-digitale si esplora maggiormente il valore delle tecnologie digitali per le imprese, ad esempio attraverso la scalabilità dei dati e del cloud, facendo in modo che le tecnologie digitali svolgano un ruolo cruciale nel raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità. C’è anche una rapida evoluzione delle tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale generativa e la biologia sintetica, così come una maggiore collaborazione che dà origine a ecosistemi digitali”, commenta Suraj Srinivasan, Philip J. Stomberg Professor of Business Administration presso Harvard Business School e Head of the Digital Value Lab del Digital Data and Design Institute di Harvard. “Questo cambiamento è davvero fondamentale, intersettoriale e di natura globale. Una delle domande più grandi che le organizzazioni devono affrontare e gestire, man mano che crescono, è sapere cosa centralizzare e cosa decentralizzare in termini di architettura delle piattaforme e, soprattutto, di governance dei dati”.

Le tecnologie tradizionali su larga scala sono destinate a generare il valore più elevato

Si stima che gli investimenti nella trasformazione digitale, dalla scalabilità delle tecnologie tradizionali e dall’implementazione di misure di cybersecurity, alla riqualificazione della forza lavoro e all’automazione dei processi aziendali, genereranno i rendimenti più significativi nei prossimi cinque anni, passando dall’attuale 4% al 14% nel 2028.

Secondo il report, circa la metà delle organizzazioni (48%) sta pianificando o sviluppando attivamente delle strategie volte a sfruttare il potenziale delle tecnologie emergenti, come l’edge computing e l’AI generativa. Tuttavia, tecnologie consolidate come dati, analytics e cloud su larga scala saranno quelle che secondo le organizzazioni forniranno i vantaggi di business più incisivi nei prossimi cinque anni.

“L’economia eco-digitale non ha niente in comune con i precedenti modelli di business, e la società sta sfruttando solo una frazione del potenziale complessivo che tecnologie mainstream come cloud, AI e automazione possiedono”, ha dichiarato Raffaella Santoro, Managing Director di Capgemini Invent in Italia. “Le organizzazioni dovranno fare leva sull’efficienza del loro core business, ottenuta grazie al digitale, al fine di sbloccare gli investimenti necessari per questa duplice transizione. Siamo alle porte di una nuova era di trasformazione e abbiamo solo iniziato a scoprire in che modo le tecnologie digitali possono dare un contributo per ottenere notevoli vantaggi a livello economico, ambientale e sociale”.

L’implementazione delle tecnologie digitali ha aiutato le organizzazioni a diminuire il consumo di energia di quasi un quarto

Solo negli ultimi cinque anni, l’implementazione delle tecnologie digitali ha permesso alle organizzazioni di ridurre i consumi energetici di quasi un quarto (24%) e di diminuire le emissioni di gas serra del 21%. Il report stima che entro il 2028 la percentuale di riduzione delle emissioni globali di gas serra ottenuta grazie all’uso delle tecnologie digitali supererà l’aumento delle emissioni previsto e attribuito al digitale.

Quasi il 40% dei dipendenti totali sarà dedicato alle iniziative digitali nei prossimi 3-5 anni

La forza lavoro globale dovrà subire una trasformazione significativa per stare al passo con i progressi tecnologici su scala industriale. Il 64% delle organizzazioni sta già investendo nella riqualificazione del proprio organico, ma è necessario adottare strutture flessibili che consentano una rapida evoluzione.

Metodologia di ricerca

Il Capgemini Research Institute ha intervistato 1.500 dirigenti di livello senior (a partire dal grado di director) di 1.350 grandi organizzazioni con un fatturato annuo superiore a 1 miliardo di dollari (o un budget annuo superiore a 50 milioni di dollari per le aziende del settore pubblico) e 150 startup dal valore superiore a 1 miliardo di dollari, tutte attivamente impegnate in molteplici iniziative digitali e/o con una strategia digitale integrata. L’istituto ha inoltre condotto interviste approfondite con 26 dirigenti senior ed esperti di settore. Le organizzazioni oggetto dell’indagine sono attive in diversi settori, tra cui automotive, prodotti di consumo, retail, life sciences, banking e wealth management, assicurazioni property e casualty, telecomunicazioni, energia e utility, aerospaziale e difesa, tecnologia, industria manifatturiera e servizi pubblici. Hanno sede in 14 paesi tra Nord America, Europa e area Asia-Pacifico.


[1] Con economia eco-digitale si intende la duplice transizione verso un’economia che offre non solo valore economico, ma anche valore ambientale e sociale. Nell’era eco-digitale™, si esplora maggiormente il valore delle tecnologie digitali per le imprese, il ruolo cruciale delle tecnologie digitali nel raggiungimento degli obiettivi sostenibili, la rapida evoluzione delle tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale generativa e la biologia sintetica, e una maggiore collaborazione che dà origine a ecosistemi digitali.